DESERTODENTROTEATRO - Biografia -

Il gruppo teatrale Desertodentroteatro (DDT, d'ora in poi) viene fondato nel luglio 2005 dal regista e attore italiano Fabio Doriali e dall'attore e organizzatore teatrale svizzero Mirko D'Urso.L'urgenza è quella di mettere in scena testi contemporanei, anche inediti, di autori europei.La cifra stilistica è quella di un linguaggio scenico "forte" attento alle pulsioni estreme, portavoce di un scontro radicale tra i personaggi.I temi prediletti affronteranno "l'odio, la fierezza, il fanatismo, la passione, l'esclusione".
Il primo spettacolo prodotto è "Variazioni enigmatiche", di E.E.Schmitt.Il debutto (nella rassegna "Luganolago") è nell'agosto 2005, le date successive portano lo spettacolo a Locarno e Milano.Lo spettacolo, regia di Doriali con lo stesso Doriali e D'Urso in scena, si caratterizza per il forte impatto simbolico, per l'uso non convenzionale di musica (elettronica e classica) e luci (squarci penetranti e sottili, proiettori tagliati sempre accesi in un'atmosfera onirica e geometrica, lontana e sinistra).
Importante, in un testo così obliquo e ambiguo, il rapporto con il passato, il non detto, sottolineato dall'attento cromatismo scenico.
Lo spettacolo raggiunge unanimi consensi di pubblico.
Nel 2006 è la ripresa di "Variazioni enigmatiche", di nuovo in cartellone
al teatro "Nuovo Studio Foce" di Lugano con la stessa distribuzione della prima edizione,e la messa in cantiere della seconda produzione di DDT, "A-mors".Il testo, opera di Mirko D'Urso e della regista italiana Egidia Bruno (apprezzata autrice di "La mascula", in tour con Enzo Jannacci), è un monologo intenso e vivace, che parla della privazione. La regia è della stessa Egidia Bruno.Privazione come incapacità relazionale, come rifugio, scelta e desiderio. I toni agrodolci, dimessi e improvvisamente accesi di D'Urso, la padronanza del linguaggio e dei tempi comici nei momenti di sfrontata amarezza, di grottesca gaiezza del monologo, lo portano ad essere spettacolo di grande intensità ed estrema fruibilità.Lo spettacolo è in cartellone a Lugano e viene rappresentato anche a Milano.
Sul finire del 2007 viene messo in cantiere il terzo lavoro della compagnia.E' la volta de "La Parte dell'altro", testo liberamente ispirato all'omonimo romanzo di E.E.Schmitt.
Il testo, scritto da Doriali, mette in scena un terzetto composto dallo stesso Doriali, da D'Urso e dall'attrice torinese Elisabetta Fischer per la regia dello stesso Doriali.
Scelta radicale quella di produrre, scrivere, dirigere e interpretare un testo di grande potenza visiva, Scelta radicale quella di produrre, scrivere, dirigere e interpretare un testo di grande potenza visiva, un'immane riflessione sull'arte a partire dalla possibilità di scelta.Si parla di Adolf Hitler, un Hitler giovane uomo politico che incontra un suo omonimo che fa il pittore. Lo spettacolo, dopo il debutto a Lugano sarà in scena a Milano.La doppierà dei segni e dei personaggi, lo scarto visivo tra una scena davvero incisiva e il consueto linguaggio violento di Doriali ricamano la storia della violenza come cifra esistenziale, come segno inequivocabile dell'arte.E l'arte come contenitore e antidoto al tempo stesso dell'immane tragedia umana del ventesimo secolo e del nazifascismo.

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